Corso di sceneggiatura

Docente: Sergio Scavio

 

Esiste la sceneggiatura come esercizio da manuale ed esistono le sceneggiature, una per ogni scrittore. Il primo modello è quello più perseguito ai giorni d’oggi, sia nell’industria che nei percorsi formativi: da qualche anno l’addestramento alla pratica della scrittura per il cinema è costruito su formule, stratagemmi e “tattiche” narrative. Il cinema è visto come un meccanismo che, se ben progettato e oliato, funziona a dovere. 

Questo corso prende un’altra via, partendo dal presupposto che il film, un buon film, non è un’opera industriale, seppur si tratti di un’impresa costosa e organizzata, ma è sempre un prototipo, unico a suo modo, un prodotto di bottega artigiana. La scrittura dunque vissuta come esperienza narrativa ogni volta unica: ogni storia è una storia a sé. Non trascureremo, durante il percorso didattico, le consuetudini del racconto per il cinema ma proveremo a lavorare, su ogni singola storia, ragionando su tutte le smisurate possibilità che ogni racconto offre. 

Ogni allievo dovrà lavorare su due fronti, uno personale – una propria storia da portate avanti individualmente – ed uno collettivo, della classe, dedicato al racconto lungo “il capolavoro sconosciuto” di Balzac. Ad integrazione delle lezioni in presenza verrà allestito uno spazio web di dialogo, di raccolta dei materiali didattici condivisi, di allenamento per i futuri sceneggiatori. 

 

In breve il programma: 

 

  • introduzione: cos’è la sceneggiatura e che vuol dire sceneggiare.
  • Come nasce un’idea per un film? Contro l’originalità.
  • I generi cinematografici e la struttura del racconto cinematografico: tradire o non tradire?
  • Strutture lineari e strutture rapsodiche.
  • L’avvicinamento alla sceneggiatura: sinossi, soggetto, trattamento, scaletta, il moodboard.
  • Il viaggio dell’eroe, ma il vero eroe è lo scrittore. 
  • il dialogo: tra ascolto, mimesi e il talento misterioso  
  • ideazione dei personaggi: invenzione o cronaca.
  • il contesto storico; gli adattamenti letterari e le trasposizioni in forma di film.
  • Finalmente, “il capolavoro sconosciuto” di Honoré de Balzac.